Londonderry

Londonderry

Saturday, July 4, 2009

L'Inghilterra censura i segreti di Hayman

INSIDER. Ritirata l'opera del vice dell'ex capo della polizia Ian Blair. Dalle strategie antiterrorismo all'omicidio De Menezes sino a Litvinenko. Memorie forse troppo scomode dopo le stragi del 7/7.

Una vicenda che rasenta l'assurdo. Ma che, allo stesso tempo, pare nascondere qualcosa di grosso. The Terrorist Hunters, il freschissimo libro dell'ex capo della sezione antiterrorismo di Scotland Yard Andy Hayman, è stato frettolosamente ritirato dagli scaffali delle librerie britanniche a poche ore dalla sua pubblicazione. Un tomo basato sull'esperienza personale di Hayman alle prese con la minaccia fondamentalista islamica che colpì il cuore di Londra il 7/7 del 2005. Un racconto da insider di lusso che però pare abbia coinvolto aspetti che dovevano rimanere nell'ombra. Perché il motivo del ritiro del libro dai negozi e dai distributori online come Amazon non lo sa nessuno. O meglio. Nessuno lo vuol dire.
Il provvedimento censorio, nonostante fossero già state prenotate 2500 copie, è stato deciso in tutta fretta dall'Attorney-General Baroness Scotland of Asthal nella notte tra mercoledì e giovedì. Le motivazioni però, come ha sentenziato l'Alta Corte, saranno fornite soltanto la settimana prossima. Lo stesso autore Hayman ha dovuto tacere sulla vicenda per ragioni legali. E allo stesso modo anche la bocca della casa editrice Random House, che ha pubblicato The Terrorist Hunters (trad. "Caccia ai terroristi"), è rimasta cucita.
Ora la domanda è: quale sarà mai il frutto proibito del diario politico di Hayman che ha generato la sua frenetica ritirata dal mercato inglese? Diversi contenuti di The Terrorist Hunters erano già filtrati nelle scorse settimane, compresi alcuni estratti pubblicati sul Times - del quale Hayman è un'autorevole firma. La materia è scottante. Nel suo libro il responsabile dell'antiterrorismo di Scotland Yard - dimessosi, sbattendo la porta, nel dicembre 2007 - critica senza mezze misure la gestione governativa dell'emergenza estremistica, attaccando soprattutto la Cobra (Cabinet Office Briefing Room A). Un organismo straordinario del governo inglese per contrastare ogni minaccia seriale, dall'influenza aviaria alle bombe nella metropolitana, che viene però disintegrato dalla prosa di Hayman: una commissione «inutile», «controproducente», un'accozzaglia di "esperti" vanesi, profondamente influenzata dalla politica e dalla sua incapacità pratica nel combattere il terrorismo.
Ma le sue frecciate non finiscono qui. Hayman racconta la parabola del capo di Scotland Yard Sir Ian Blair (di cui era il vice), «scaricato» dal neosindaco di Londra Boris Johnson, e dimessosi lo scorso ottobre per le accuse di razzismo, uso illecito di fondi pubblici e per il caso De Menezes, il brasiliano scambiato per terrorista e ucciso in metro per errore dalla polizia nel luglio 2005. Altro mistero analizzato in The Terrorist Hunters mediante numerosi retroscena, vedi il racconto di Hayman e Blair che si apprestano ad affrontare una spinosissima conferenza stampa dopo il misfatto e con il primo che commenta sul secondo: «Non riuscivo a credere a quello che Blair disse su De Menezes».
E poi la «folle» gestione, da parte di Scotland Yard, di fondi e risorse per la sicurezza. Hayman ricorda come si tendesse a tirare la cinghia quando, al contrario, ci sarebbero voluti molti più poliziotti ed agenti in borghese nelle strade britanniche dopo i tragici attentati terroristici. Ultimo, ma non per ultimo, il libro esamina anche il misterioso omicidio al polonio della spia russa Litvinenko, il quale coinvolse pubblicamente il presidente Putin anche per l'uccisione della giornalista Anna Politkovskaya.
Pare tuttavia che The Terrorist Hunters fosse già passato al vaglio, almeno sette giorni fa, di Attorney General, Cabinet Office e Crown Prosecution Service, ossia l'organismo che decide quali casi devono essere giudicati in tribunale. In quell'occasione, tuttavia, non fu ravvisato nulla che potesse giustificare una frenetica censura del libro, quantomeno temporanea. Ma già la settimana scorsa Sir Paul Stephenson, l'erede di Ian Blair a Scotland Yard, aveva giudicato «sorprendente» il fatto che una copia di un libro simile non fosse mai stata sottoposta alla sua analisi prima della pubblicazione.
Il mistero, al momento fittissimo, continua ad aleggiare tra i sotterranei della sicurezza britannica, in tempi già critici vista la contemporanea inchiesta sulla guerra in Iraq. Un mistero che, tuttavia, ricorda un episodio molto simile accaduto ben 24 anni fa. Quando Spycather, ossia l'autobiografia dell'ex agente dei servizi segreti MI5 Peter Wright, venne letteralmente bandito dall'Inghilterra thatcheriana fino al 1987. In quell'occasione i giornali non esitarono a definire la situazione farsesca. Oggi, a leggere i commenti delle testate oltremanica, la giustizia britannica pare tornare sui suoi passi. Falsi.

Antonello Guerrera
da Il Riformista, 04/07/09

No comments:

Post a Comment