Sette pezzi di cose estere oggi che dovreste leggere. 1) "La maledizione dei Navy Seals, decimata la squadra dei killer di Osama" su La Repubblica. Vittorio Zucconi racconta le continue morti, accidentali e per alcuni misteriose, dei componenti del corpo speciale americano che uccise Bin laden in Pakistan. 2) "Hamas nomina il nuovo capo nel mezzo di una guerra contro l'Egitto" su Il Foglio. Daniele Raineri spiega le elezioni interne segrete del gruppo palestinese per eleggere il nuovo capo, ossia nuovamente Khaled Meshaal (come Raineri riesce ad anticipare, perché la conferma ufficiale è arrivata solo a tarda notte) e i rapporti ancora difficili con l'Egitto di Morsi e dei Fratelli Musulmani, nonostante premesse (e speranze) di ben altro tipo. 3) "Cambiano molte cose nel Regno Unito" su Il Post. Lunedì sono entrate in vigore riforme che modificano radicalmente il welfare: si spenderà meno e meglio, dicono i conservatori al governo. I laburisti invece sono molto critici (anche se recentemente hanno lanciato pure loro proposte in tal senso, soprattutto nei confronti dei lavoratori stranieri). 4) "Gli errori pericolosi di Cina e Stati Uniti" su Il Sole 24 Ore. Pezzo di Alberto Negri sulla crisi coreana, in questi ultimi giorni sempre più tesa. Scrive Negri che la Corea del Nord è sì imprevedibile e pericolosa, ma la Cina non riesce più a controllarla. Mentre gli Stati Uniti e la Corea del Sud non hanno saputo parlare a Pyongyang (su questo non sono d'accordo, ma va beh). 5) "Gaza: la didattica di Hamas: sessi separati nelle scuole" su Il Corriere della Sera. Elisabetta Rosaspina racconta la nuova proposta di Hamas a Gaza, ossia far chiudere le ultime scuole "miste" rimaste, anche quelle non musulmane. 6) "Teheran, voglia di normalità" su La Stampa. Roberto Toscano introduce le prossime elezioni presidenziali iraniane, previste il 14 giugno prossimo e fa il punto sugli scenari, politici ed economici, del dopo Ahmadinejad. 7) E, sempre su Teheran, "Il compromesso necessario con l'Iran" su Il Sole 24 Ore. Perché, secondo Gary Sick, l'Occidente dovrebbe accettare il nucleare civile di Teheran in cambio di ispezioni e vincoli sull'uranio. Farewell.
28 anni, Foreign desk journalist-flâneur, faccio sostituzioni a La Repubblica (esteri). Also Il Post, Gazzetta dello Sport, Internazionale, Polito's Riformista. Certe notti traduco libri. Ho pubblicato, tra le altre cose, "I petali dei campanili" e vinto una manciata di premi letterari.
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