Prossima fermata Afghanistan. Non c'è ancora l'ufficialità, ma sembra che (almeno) parte del prossimo capitolo della saga di James Bond sarà ambientato nella provincia di Helmand, nel sud del paese asiatico, dopo che gli autori della pellicola si sono rivolti all'ambasciata britannica di Kabul prima di cominciare a girare. I diplomatici della Corona hanno sinora sempre smentito i contatti. Ma, in realtà, la cosa pare essere abbastanza realistica dopo che gli stessi autori di Bond hanno più volte chiesto la consulenza di un membro del Foreign Office britannico (Fco) in Afghanistan che, successivamente, ha lasciato Kabul e il suo incarico.
La scelta della provincia di Helmand, ad ogni modo, sarebbe abbastanza singolare. Di competenza delle truppe della Regina, la zona è considerata l'epicentro focale del business da 4 miliardi di dollari della droga afgana, che finanzia i narcotrafficanti del luogo. Le milizie britanniche, almeno sinora, hanno avuto poco successo in un turbine di illegalità e capillare corruzione.
Oltremanica già sono fiorite battute di amara ironia quali: «Solo Bond può migliorare la situazione laggiù». Sarà. Ma comunque per lo 007 non sarà una prima volta in Afghanistan, bensì un semplice ritorno. Già nel 1987, infatti, nel quindicesimo capitolo "Zona Pericolo" della saga, l'agente gallese Timothy Dalton, alla sua prima "bondiana", era giunto a Kabul, imprigionato in un campo russo e alleato dei mujaheddin contro i sovietici.
La scelta della provincia di Helmand, ad ogni modo, sarebbe abbastanza singolare. Di competenza delle truppe della Regina, la zona è considerata l'epicentro focale del business da 4 miliardi di dollari della droga afgana, che finanzia i narcotrafficanti del luogo. Le milizie britanniche, almeno sinora, hanno avuto poco successo in un turbine di illegalità e capillare corruzione.
Oltremanica già sono fiorite battute di amara ironia quali: «Solo Bond può migliorare la situazione laggiù». Sarà. Ma comunque per lo 007 non sarà una prima volta in Afghanistan, bensì un semplice ritorno. Già nel 1987, infatti, nel quindicesimo capitolo "Zona Pericolo" della saga, l'agente gallese Timothy Dalton, alla sua prima "bondiana", era giunto a Kabul, imprigionato in un campo russo e alleato dei mujaheddin contro i sovietici.
Antonello Guerrera
da Il Riformista, 11/06/09
da Il Riformista, 11/06/09
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