Cosa può spingere Isbn edizioni a pubblicare The Filth and the Fury in dvd, ovvero il secondo film (datato 1999) del regista Julian Temple sulla scandalosa parabola della band Sex Pistols dopo il primo tentativo con The Great Rock and Roll Swindle? La crisi, ovviamente. Economica, ma soprattutto morale. Quella del Regno Unito degli ultimi anni 70, squartato da scioperi di ogni tipo, rivolte sociali, eserciti di clochard-zombie e candido razzismo postvittoriano, partorì cinque mostri punk che misero a ferro e fuoco i palchi, ma soprattutto l'establishment della Corona. Il "marcio" Johnny Lydon "Rotten", Steve Jones, Paul Cook e Glen Matlock - poi sostituito per due anni esplosivi dalla cattivissima leggenda di Sid Vicious - incrinarono ogni formalismo d'oltremanica, sfoderando una violenza cerebrale e culturale senza precedenti contro le convenzioni sociali Brit - emblematico il loro vessillo Anarchy in the UK. Sino a sfidare clamorosamente la Regina e i sudditi durante il Giubileo d'Argento con l'inno nazionale alternativo, l'ultraoltraggioso God Save the Queen, secondo cui Elisabetta è un gerarca fascista e l'Inghilterra ha no future.
Anche se non è affatto un inedito, quello di Temple è un eclettico documentario da riscoprire, che svaria dai cartoon alle pubblicità d'epoca, inframezzati da sketch del mito tutto anglosassone di Riccardo III - puro rigurgito letterario dello "storpio" Johnny Rotten. Nel tentativo di colmare gli iati di The Great Rock & Roll Swindle - da molti considerato troppo incentrato sul controverso manager della band Malcolm McLaren -, il regista fa raccontare i Sex Pistols dai Sex Pistols, tramite folte interviste-silhouette ai componenti del gruppo ed eccezionali filmati d'epoca. Temple realizza un lavoro assolutamente godibile, di facile lettura ed immedesimazione, e nella sua parabola punk rock ci infila di tutto: dal Vicious sfatto e sfregiato che sermoneggia con una svastica sulla t-shirt, a quello devastato dopo il carcere e l'uccisione della ragazza, la spudorata Nancy Spungen; dalle vite rancide di Rotten & Co. alla loro oltraggiosa apparizione in tv da Bill Grundy, dopo la quale l'Inghilterra prima provò ad esorcizzarli, per poi disprezzarli con tutta la saliva possibile - «se ci uccidessero, 56 milioni di nostri connazionali sarebbero contenti», dirà Rotten.
The Filth and the Fury - già Oscenità e Furore alla prima uscita in Italia - è un enciclopedico bignami per capire come e perché i Sex Pistols hanno (mal)formato una certa cultura giovanile del globo, fecondando il punk in Inghilterra dal biennio '76-'77 e travolgendo tutti e tutto, anche il movimento stesso, poi risucchiato dall'establishment perché diventato molto fashion. E lo scenario prethatcheriano di quegli anni ci appare come un anacronistico makeup dei nostri tempi/spazi: poveri in miserabile crescendo, laburisti che hanno perso ogni controllo della classe operaia, razzismo imperante nelle periferie. «Da questa spazzatura nascono i Sex Pistols» che ci racconta Temple. Provocatori, rissosi, inqualificabili gargoyle asociali che erodono l'«ipocrita» tessuto convenzionale inglese, dalla putrida spazzatura della strada a Buckingham Palace, capaci di relazionare la cultura bassa con quella alta, «come faceva Shakespeare» - azzarda Temple nell'interessante libretto allegato al dvd. Che sostiene criticamente e concettualmente il film, con contributi firmati Hugh Barker, Marco Philopat e Temple stesso.
Temple che, come nel suo film precendente, chiosa la leggenda giovanile della band con l'ultimo concerto a San Francisco, sotto gli occhi di Fbi e Cia. Quella sera sul palco i Sex Pistols, tra innumerevoli lanci di bottiglie ed immondizia affine sul palco, suonarono una sola canzone: la cover degli Stooges di Iggy Pop No Fun. Tradotto: nessun divertimento. Poi Rotten prese il microfono e infilzò il pubblico: «Avete mai avuto l'impressione di essere stati imbrogliati?». Il resto, almeno sino alle reunion della band dal '96 in poi, fu silenzio.
THE FILTH AND THE FURY
Julien Temple
Isbn, libro 48 pp. + film 108 min., euro 17,50
Antonello Guerrera
da Il Riformista, 27/06/2009
da Il Riformista, 27/06/2009
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