Londonderry

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Saturday, April 18, 2009

I 44 giorni funesti di Mister Clough

(Just a review of mine on the legend Brian Clough. From Il Riformista, 18/04/09 ed.)

DAVID PEACE. Arriva in Italia "Il maledetto United". Storia romanzesca di come fallì l'allenatore più amato (e odiato) d'Inghilterra.

Un mito del calcio inglese. Così leggendario da risultare quasi immateriale. David Peace n
on poteva descrivere la storia di uno dei più amati allenatori d'oltremanica, Brian Clough, nel libro Il maledetto United, recentemente tradotto da Il Saggiatore (408 p., euro 17,50), se non con un limbo tra finzione e realtà. Il plot, tra tragici scambi e accecanti flashback, sfreccia velocissimo su due binari flusso-coscienziosi. Che raccontano prequel e sequel della sua avventura al glorioso Leeds United, dove Clough (morto nel 2004 a 69 anni) registrò il più grande falli
mento della sua carriera. Il viaggio di questo treno i
mpazzito dura 44 capitoli-giorni. Proprio quanto il mister resistette ad Elland Road.
Ovvio però che il ritratto di una figura inincorniciabile come "Cloughie" (affettuoso nickname stile "Fergie" per Ferguson) avrebbe generato polemiche. Il maledetto United, uscito in Inghilterra nel 2006, è subito diventato un bestseller. E da qualche settimana è nelle sale britanniche anche l'omonimo film, con Michael Sheen alias Cloughie. Ma la pellicola di Hooper ha resuscitato il vespaio di proteste di tre anni fa. Un ritratto «fittizio e scorretto» secondo la famiglia di Clough e qualche giocatore del Leeds. L'allenatore nella realtà non sarebbe stato così sboccato, alcolizzato e nicotomane come ritratto in Maledetto United. Ma del resto l'autore postilla nel libro: «Questo romanzo è ancora una volta una finzione, ancora una volta basata su un fatto».
Il fatto è la carriera di Clough. Epica, ma con indelebili rimpianti. 251 gol in 274 partite da attaccante, ma solo due presenze in Nazionale e un gravissimo infortunio al ginocchio che gli spezza la carriera. Impensabili trofei sulla panchina di squadre mediocri - tra cui due campionati e addirittura due consecutive Coppe Campioni nel '79 e nell'80 con la matricola Nottingham Forest - ma mai chiamato sulla panchina dell'Inghilterra. Il tutto tra maledizioni ed inquietudini costanti per Cloughie: l'alcolismo ma anche, incredibile a dirsi, il Leeds United.
Già, perché i 44 giorni dell'allenatore di Middlesbrough sulla panchina di Elland Road, «dove non splende mai il sole», sono una via crucis inizialmente impensabile, ma man mano sempre più corrosiva e concreta («sto per morire, ma nessuno si azzardi a dirmelo»). Clough, con il suo carisma troppo ingombrante, ha già perso il posto al suo amato Derby County, altra matricola portata ai vertici. Caduto nell'oblio, nel '74 a Cloughie arriva la chiamata dei campioni del Leeds United, abbandonati dal suo nemico Don Revie, diventato c.t. della Nazionale. Brian è a un bivio. Sino a qualche settimana prima, da commentatore e allenatore, aveva sempre accusato il Leeds di gioco sporco. Ma Clough accetta ugualmente l'offerta del "maledetto" United.
Nel frattempo, tutto l'universo di follia e atea passione di Cloughie esplode, riga dopo riga, in un irrefrenabile big-bang di esultanze e ingiurie, disperata solitudine e fede Labour-socialista (regalava anche i biglietti agli operai), incubi e gesti inconsulti. Vedi le sbronze quotidiane. O la scrivania di Revie fatta a pezzi con un'ascia e bruciata. In un calcio, quello inglese degli anni 70, dove ha appena fatto capolino la prova Tv (odiata da Clough), dove le dirigenze sono ancora casareccie, dove il turnover è vietato, dove spendere 900mila sterline per un calciatore è uno scandalo. A proposito. Nel libro ritorna nei pensieri di Clough la semifinale di Coppa dei Campioni persa dal suo Derby County due stagioni prima contro la «Puttana d'Europa» Juventus di Zoff, Capello e Altafini. Dopo un arbitraggio più che discutibile e strane "manovre" juventine negli spogliatoi, il Derby perde 3-1 nell'andata a Torino. Clough allora si avvicina ai giornalisti del Belpaese e grida loro «lentamente, nel caso non capissero»: «Maledetti bastardi truffatori italiani, fottuti codardi!». Dopo questa sconfitta, per Cloughie ci sarà «la fine di ogni bene e l'inizio di ogni male». Almeno sino all'arrivo al Nottingham Forest. Dove la tribuna dello stadio porta ancora oggi il suo nome.

IL MALEDETTO UNITED
David Peace
Il Saggiatore, 408 pp., euro 17,50

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